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Una delle missioni principali di FIADDA è quella di offrire alle giovani famiglie che scoprono la sordità del figlio sostegno ed aiuto concreti per affrontare e superare le difficoltà iniziali e di crescita.

Come? Con attività concrete, ma anche condividendo esperienze di vita e creando una rete solida di rapporti tra i genitori dell’associazione.

Nel pomeriggio di domenica 28 maggio si è tenuto un incontro di FIADDA Bologna-AGFA a San Lazzaro di Savena, in cui sono state coinvolte diverse famiglie che hanno scoperto da poco la sordità dei propri bambini.

Giovani genitori che attraversano un momento delicato, piuttosto disorientati, e che desiderano incontrarci e incontrarsi per un confronto fra persone che condividono le stesse problematiche.

Oltre alla presenza di genitori più “adulti”, che hanno parlato delle loro esperienze, è stata importantissima la partecipazione di alcuni dei nostri giovani: i migliori testimoni che un corretto approccio alla sordità è la strada giusta per sviluppare tutte le proprie potenzialità: occorrono professionisti preparati (audiologi, logopedisti, insegnanti), e genitori consapevoli ma sereni, fiduciosi delle potenzialità del proprio bimbo.

In questo è importante lo scambio di esperienze, il confronto ed il sostegno fra genitori.

Anche se le difficoltà sono tante!

Dai racconti di queste giovani famiglie purtroppo è emerso che ci sono ancora moltissime difficoltà, tanto che la situazione, per certi aspetti, pare addirittura peggiorata rispetto al passato. Perdurano purtroppo ancora problemi anche a livello di prima informazione sulla sordità del proprio bimbo e sul percorso di presa in carico. Manca spesso la sensibilità da parte di chi dovrebbe sostenere le famiglie nel momento più difficile, quello della scoperta della disabilità del proprio figlio e della scelta della strada da percorrere per superarla.

Si incontra poi ancora troppo spesso la prevenzione nei confronti della sordità, con il rifiuto, per esempio, di far partecipare un bimbo a corsi di nuoto solo perchè ha le protesi e deve togliersele. 

C’è quindi davvero molto da fare, molto per cui impegnarsi.
E’ stato un incontro importante per conoscersi, capire meglio i bisogni dei più piccoli, e dei loro genitori, un primo incontro da ripetere, per pensare anche a come orientare le attività future dell’Associazione.

Insieme possiamo fare molto!

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