Il 31 maggio scorso si è tenuto l’evento conclusivo del progetto “Cesena Accessibile”.
Dal 2016 ad oggi, ha formato generazioni di futuri geometri all’approccio universale alla progettazione. Quest’anno, per la ottava edizione, la sfida si è concentrata sull’ex casa del preside dell’Istituto Tecnico Agrario “Garibaldi Da Vinci”, trasformandola in un convitto femminile accessibile e accogliente.
Il progetto è promosso dalla Rete Abilità Diverse di Cesena, che comprende 7 associazioni, (FIADDA, ACEA – Cerebrolesioni Acquisite, AISM – Sclerosi Multipla, ANFFAS – Disabilità intellettive, AVEAC – Volontariato Enaip-Acli , CVS – Centro Volontari della Sofferenza, APRE – Paraplegici Emilia Romagna) che si occupano di persone con differenti disabilità: motorie, sensoriali, cognitive.
Si realizza grazie alla collaborazione dell‘ Istituto Tecnico per Geometri „Garibaldi-Da Vinci” di Cesena.
Gli studenti delle classi quarte hanno lavorato con impegno: hanno acquisito conoscenze tecniche (luce, materiali, colori, comfort acustico), ma soprattutto hanno iniziato dai bisogni delle future convittrici, tenendosi lontano dal semplice adempimento normativo.
Il risultato? Idee creative e concrete come:
– Spazi relax immersi nel verde (panchine, laghetto, campo di pallavolo, casa sull’albero)
– Percorsi di benessere (stanza per skincare, aree studio e sociali, servizi attorno al benessere quotidiano)
Questa sensibilità va ben oltre rampe e ascensori: è progettazione empatica, fatta mettendosi davvero nei panni delle ragazze che vivranno lì per 10 mesi all’anno.
L’approccio educativo e inclusivo
Il percorso ha previsto:
1. Analisi dei bisogni reali – con il sostegno della psicologa e psicoterapeuta Sara Valerio, e accompagnati nel rilievo da persone con disabilità delle Associazioni della Rete Abilità Diverse, gli studenti hanno iniziato a confrontarsi tra loro.
2.Studio di scenari e spazi – con il supporto dei docenti e dell’architetto Lucia Brasini, esperta in Design for All, i ragazzi hanno messo le mani negli spazi interni ed esterni, studiando l’integrazione con l’edificio esistente, l’ampliamento e il verde circostante.
3.Progettazione concreta i servizi sono stati pensati intorno alle esigenze reali delle convittrici, a partire da “quello di cui io studentessa del 2025 ho bisogno”.
Verso un’accessibilità evoluta
L’attenzione è stata rivolta a:
– Comfort e benessere: acustica, illuminazione, materiali naturali
– Inclusione quotidiana: spazi per il relax, momenti sociali, cura personale
– Percorsi esperienziali: aree che rispondono alle esigenze emotive, relazionali, fisiche
Gli elaborati consegnati dimostrano cura, empatia e visione sistemica.
Un passo avanti rispetto all’accessibilità come “adattamento”: qui l’accessibilità diventa cultura progettuale, capacità di generare spazi che accolgono, rispettano, valorizzano ogni persona.
Fondamentale è stato il contributo delle persone con disabilità delle Associazioni della Rete Abilità Diverse che hanno accompagnato i ragazzi durante i rilievi e hanno mostrato loro quali erano i nodi critici sui quali è necessario e urgente trovare soluzioni.
Ci auguriamo che percorsi come questo diventino sempre più radicati nella scuola, formando tecnici consapevoli, competenti, e profondamente umani.