Come ogni anno il Gruppo Regionale Disabilità Uditive della Regione Emilia-Romagna, ha incontrato le Associazioni dei familiari e utenti l’11 aprile 2025.
Sono stati presentati i dati dello screening del 2023.
Tutti gli anni i referenti ASL (Punti nascita, centri di audiologia) compilano i questionari con la finalità di descrivere le caratteristiche sia qualitative che quantitative dello screening.
I dati vengono accorpati per ASL.
Ci sono anche cambiamenti che incidono sull’organizzazione : oggi con un parto normale i tempi di degenza in ospedale sono sempre più brevi, per non perdere diagnosi le audiometriste devono intervenire tempestivamente, anche di sabato.
Il personale è periodicamente formato ed aggiornato per evitare il più possibile false segnalazioni, che creano inutili ansie nei genitori
Come FIADDA si è sottolineata l’importanza della formazione dei tecnici che fanno gli esami e dei medici su come dare l’informazione del deficit riscontrato alla famiglia e dell’importanza di una tempestiva presa in carico
Nel 2023 i bambini nati in regione sono stati 29.108, come da tendenza nazionale sempre in calo ogni anno (nel 2015 erano stati 35.000), il 99,68 % è stato sottoposto allo screening uditivo.
Già da anni nella nostra regione lo screening è praticamente universale (l’indicazione internazionale è + del 95%)
Abbiamo quindi dati precisi: in regione lo 0,34% dei bimbi nati sono stati inviati ai servizi di audiologia. Il 10% delle ipoacusie segnalate presenta sordità profonde bilaterali.
La gran parte invece presenta sordità medie, che necessitano comunque di protesizzazione.
E’ stato fatto anche un grosso lavoro di comparazione fra i bimbi registrati nei punti nascita e quelli in anagrafe, per individuare i nati a domicilio che sono poi stati convocati per lo screening.
Interessante anche il dato che negli ultimi anni sono aumentate le nascite a domicilio per scelta, e che si concentrano specialmente in alcune zone e in settori della popolazione di livello culturale ed economico medio alto.
Dal 2011 si controllano anche le sordità che insorgono dopo la nascita, entro i 10 anni.
Un’attività importante per evitare le conseguenze di un riconoscimento e presa in carico tardiva, ma non di facile realizzazione perché la chiamata non sempre trova risposta.
A volte ci sono segnalazioni anche dai pediatri o dalle scuole in quanto, quando ci sono difficoltà linguistiche, il protocollo prevede lo screening audiologico.
Altre interessanti informazioni sono state date evidenziando cambiamenti emersi negli ultimi anni.
– Oggi, grazie ai progressi della medicina, i bambini nati con gravi prematurità fortunatamente in gran parte sopravvivono, ma a volte presentano deficit, spesso uditivi.
– Oggi, le scoperte in campo genetico offrono la possibilità di scelte di prevenzione.
A equivalenza del numero dei bimbi diagnosticati, al suo interno si rileva al come cambia la sordità!
Tutti dati molto interessanti e su cui riflettere per capire il futuro, valutare tendenze einvestimenti sia economici che organizzativi per meglio rispondere alle nuove realtà.