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Ecco l’interessante punto di vista sul libro di Valentina Paoli elaborato da Alessandra Fantini

“Questo libro è scritto da Valentina che ho avuto l’occasione di conoscere grazie ai convegni organizzati dalla Fiadda negli anni ‘90. Da subito mi ha colpito la sua grinta, la tenacia, la testardaggine e soprattutto la sua sicurezza interiore, tanto che l’ho sempre paragonata ad una vera  leonessa.. Il libro è molto scorrevole a tal punto che sembra di essere seduti davanti a lei: ti racconta la sua storia, non ti permette di interromperla, è così chiara e trasparente! I suoi pensieri sono concisi, non danno adito a equivoci e sono permeati da una grande sicurezza interna costruita pian piano in ambienti che per la maggior parte vengono vissuti da lei in maniera “naturale” senza fare alcun riferimento alla sordità ma hanno portato in risalto invece attitudini nuove e preesistenti, hanno valorizzato i suoi sogni e hanno creato nuove speranze senza farsi influenzare dalla sordità.

Per Valentina la sordità è solo un handicap e non è certo la sua identità. Ci racconta come la sordità vada vissuta come tutti gli altri handicap,  vada accompagnata con ausili e strumenti che aiutino le persone a essere se stesse e ad avere meno difficoltà.

In questo libro non esiste l’autocommiserazione se non quella delle altre persone che si limitano a conoscerla solamente tramite i pregiudizi. Non esiste il vittimismo e neppure la rassegnazione se non quella imposta dagli altri per bullismo o per indifferenza come il professore di Valentina che le ha detto più volte che lei faceva finta di non sentire. Valentina, infatti, ci riporta che “se uno non ci vuole credere, non importa stare a cercare di convincerlo: a stare con me si accorgerà prima o poi che è vero”. E’ ancora un tema attuale nonostante tutti i sacrifici che facciamo!

Io in particolare mi sono riconosciuta in questo libro perché mi è sembrato di viaggiare nel tempo: si parla di mangianastri, di discoteche, dei raduni con i coetanei, dei primi impianti cocleari di quegli anni, delle protesi enormi e ingombranti, degli occhiali con le protesi..

Leggete il libro e sappiatemi dire. Ciao ! Alessandra

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