loader

di: Rita Tazzari ed Anna Barbot (Logopediste)

Il linguaggio nel bambino si sviluppa fin dai primi mesi di vita ed evolve spontaneamente senza ricevere, se non saltuariamente, insegnamenti specifici e diretti da parte degli adulti.
Già alla nascita sono presenti la predisposizione alla percezione di suoni e stimoli e l’attitudine alle capacità interattive che favoriscono l’apprendimento del linguaggio stesso. I neonati sono particolarmente sensibili alla voce della mamma, e, più in generale, tendono a orientare testa e sguardi verso fonti da cui proviene la voce umana piuttosto che verso suoni di oggetti.

Prima di poter imparare e quindi di riprodurre le parole il bambino deve essere in grado di riconoscerle e associarle correttamente ai loro significati.

Questa operazione è favorita dall’atteggiamento verbale che gli adulti assumono spontaneamente quando si rivolgono ai bambini piccoli (parlando lentamente, usando frasi brevi e semplici, utilizzando molte domande, separando molto distintamente le parole tra loro). Questa modalità linguistica facilita il compito dei bambini nel riconoscere le singole parole all’interno della frase, è comune a tutte le lingue e a tutte le culture e prende il nome di maternese o più semplicemente mammese.

Fin dalla nascita il bambino evidenzia il suo tentativo di comunicare con l’adulto e lo fa attraverso comportamenti vocali e gestuali e gradualmente comincia a prendere consapevolezza dell’effetto che questi suoi comportamenti possono avere sull’ascoltatore.

Nelle fasi dello sviluppo del linguaggio (Bortolini,1995 a) si individuano diversi periodi:

  1. Periodo prelinguistico in cui la produzione dei suoni linguistici è influenzata dallo sviluppo anatomico e fisiologico che costituisce inoltre un vero e proprio allenamento degli organi adibiti all’articolazione verbale
    • 1/2 mesi: alla nascita la prima manifestazione prodotta dal bambino è il pianto, un atto fisiologico che non ha ancora un valore comunicativo ma che lo acquisisce nel momento in cui l’adulto interpreta il pianto come segnale di malessere. Si attiva così la manifestazione dei propri stati interni determinati dai cambiamenti fisiologici come la fame, il pianto, il dolore.
    • 2 mesi: inizia la produzione di suoni vocalici non di pianto, con emissione modulate.
    • 3 mesi: le vocalizzazioni si arricchiscono in qualità e quantità. Diventano più espressive e più numerose.
    • 5 mesi: compare la lallazione o babbling marginale che si evidenzia con la ripetizione dello stesso suono come sillaba composta da consonante/vocale.
    • 6-8 mesi: i suoni sillabici sono prodotti in sequenze di consonanti e vocali semplici o ripetute. Questo periodo si definisce della lallazione o babbling canonico.
    • 8-9 mesi: inizia la fase dell’ecolalia cioè dell’imitazione. Il bambino inizia a provare piacere ad imitare i suoni che provengono dall’ambiente esterno. Questa fase costituisce una sorta di esercizio preparatorio al linguaggio.
    • 8-10 mesi: il bambino emette suoni intenzionali , dotati di significato, che usa per indicare qualcosa e successivamente sequenze sillabiche con intonazione e accenti variabili che costituiscono la fase preparatoria alla produzione delle prime parole.
  2. Periodo di transizione o delle 50 parole (12-18 mesi): va dalla comparsa delle prime parole fino alla produzione di circa 50 unità. Attorno ai 12 mesi si ha l’emissione di parola-frase in cui il bambino con un’unica parola esprime il concetto di una frase semplice e usa le parole per esprimere significati complessi. Le parole isolate vengono pronunciate con modulazione di intonazione per esprimere emozioni diversificate.
  3. Periodo dello sviluppo fonemico (18-40 mesi): tra i 18 e i 24 mesi inizia l’emissione di frasi costituite da due parole , frasi incomplete , ma pregnanti di significati. Più si amplia il lessico più le frasi si arricchiscono via via di ulteriori elementi. Non sempre le parole sono pronunciate correttamente. Alcuni fonemi possono essere presenti in alcuni contesti assenti in altri. Tutto questo rientra in una normale evoluzione fonologica.
  4. Periodo di stabilizzazione del sistema fonologico: ( 4-8 anni): il sistema fonologico si stabilizza, il lessico aumenta e progredisce fino all’età adulta. Le frasi si arricchiscono e diventano sempre più complesse. Il bambino padroneggia il linguaggio in maniera appropriata e fluente.
Skip to content